Il tuo problema alla spalla
A) Sindrome da Conflitto e Tendiniti
I muscoli della cuffia devono sempre lavorare in sincronia, sono costantemente attivi, pensate quante volte durante il giorno alzate o ruotate il braccio, per non paralare della attivita' durante gli sport. Essendo cosi' attivi possono andare incontro a problemi. Quando alzate il braccio il piccolo spazio fra l'omero e l'acromion (che e' una parte della scapola) viene compresso , cio' puo' portare con il tempo, ad una sofferenza del tendine del sovraspinato che puo' venire schiacciato , si crea cioe' un conflitto. Tutto cio' porta ad una tendinite di tale muscolo e anche ad una borsite, cioe' alla infiammazione della borsa che sta sopra il tendine e che serve da membrana di lubrificazione . Sono la tendinite e sopratutto la borsite che provocano quel dolore acuto che viene detto da periartrite. Un termine quest'ultimo ormai antiquato e non preciso.
La terapia della sindrome da conflitto / tendinite
In genere si tratta di terapia non chirurgica. Utili gli antinfiammatori, il ghiaccio e un programma di riabilitazione che deve prevedere:
a. Ultrasuoni o altre forme di strumentazioni antalgiche ( TENS, Laser )
b. Esercizi per migliorare la mobilita' della spalla. Vanno eseguiti da prima con un Terapista che vi insegnera' come farli correttamente e quindi potrete proseguire da soli.
c. Esercizi per migliorare la forza di quei gruppi muscolari che si sono stancati e hanno perso la loro forza , questo ha comportato uno squilibrio fra i vari gruppi muscolari.
Tale programma puo' richiedere tempi lunghi dato che i gruppi muscolari sono tanti e si deve ricreare un ritmo muscolare preciso, si devono cioe' ri-allenare i vari gruppi e cio' richiede tempo.
Terapia Chirurgica.
In quei casi nei quali la terapia riabilitativa o con medicamenti non risolva il problema si dovra' arrivare all'intervento chirurgico che oggi si puo' eseguire con la "sonda" cioe' in artroscopia. Con la piccola sonda si asporta la borsa ormai cronicamente infiammata e si "pulisce" il tendine.
Dopo l'intervento e' indispensabile eseguire un programma riabilitativo mirato al recupero della forza dei vari muscoli.
B) Lesioni / rotture della Cuffia
I tendini della Cuffia , sopra tutto il Sovraspinato, si possono ledere sia per degenerazione con il passare dell'eta', sia per un trauma, una caduta o nei casi in cui la spalla si lussa. La lesione di questi tendini provoca dolore e spesso impossibilita' ad eseguire i normali movimenti del braccio, sopratutto alzarlo.
Terapia Chirurgica
Spesso si deve arrivare all'intervento di riparazione del tendine lesionato. L'intervento puo' essere eseguito sia con tecnica cosi' detta "aperta" cioe' mediante una incisione, sia con tecnica artroscopica, cioe' senza grandi incisioni, ma con piccoli fori attraverso cui passa la sonda e vengono eseguite le suture del tendine.
La riabilitazione siate ...pazienti ! Il recupero dopo intervento di riparazione dei tendini della cuffia non e' rapido.
Il nostro protocollo puo' essere diviso in tre fasi. La durata di ogni fase non si puo' stabilire ne' prevedere: dipende dal tipo di lesione, da quanto tempo era leso il tendine, dalla situazione dei muscoli, inoltre ogni paziente reagisce in modo differente.
Nella prima fase, dopo un certo periodo di immobilita', che avra' stabilito il Chirurgo , si inizia la mobilizzazione passiva: il Terapista eseguira' la mobilizzazione del braccio e vi insegnera' a muovere l'arto operato con l'aiuto di quello sano. Questa prima fase puo' durare varie settimane, dato che spesso e' presente dolore per cui si faranno anche applicazioni con strumenti per ridurre il dolore ( Ultrasuoni, Laser ecc.) La mobilizzazione dovra' interessare anche la scapola che e' essenziale per il recupero di tutta la funzione della spalla. Dato che non si deve recuperare solo la spalla ma tutta la funzione muscolare, sopratutto negli sportivi, oltre gli esercizi mirati alla spalla,viene eseguito un programma di allenamento anche di gruppi muscolari "lontani", come i muscoli della schiena, del bacino e delle gambe per recuperare tutta quella "catena" di movimento globale.
Nella seconda fase si procede al miglioramento della forza dei vari gruppi muscolari. Questo avviene gradualmente con i vari gruppi, sopratutto importanti sono quelli scapolari e quelli scapolo toracici. Dato che non si deve recuperare solo la spalla ma tutta la funzione muscolare, sopratutto negli sportivi,oltre agli esercizi mirati per la spalla, viene eseguito un programma di allenamento anche di gruppi muscolari "lontani", come i muscoli della schiena, del bacino, e delle gambe per recuperare tutta la "catena" di movimento globale.
Nelle terza fase si completa il recupero funzionale integrando il movimento con la forza e quindi ristabilendo la coordinazione del movimento, ri-allenando cioe' i vari gruppi muscolari (anche quelli delle gambe!) a riprodurre i diversi gesti quotidiani e dello sport. Questa fase e' la piu' importante e delicata e spesso richiede grande applicazione da parte del paziente, sopratutto gli sportivi, che devono allenare la "memoria" muscolare che si era perduta con il trauma.
C) Lussazione - Instabilita' della spalla
La lussazione della spalla significa che la testa dell'omero esce dalla zona dove e' contenuta, la glena della scapola cio' avviene in genere per un trauma o una caduta. Nel momento in cui la testa omerale fuoriesce si crea una lesione dei legamenti, di solito quelli anteriori che sono inseriti alla glena mediante una struttura simile ai menischi che e' detta labbro della glena. Quando la lussazione avviene in persone giovani, sotto i 30 anni, di solito essa si ripete nel tempo. Un piccolo numero di persone nasce con una certa lassita' dei legamenti e quindi si puo' lussare la spalla anche senza traumi violenti.
Terapia Chirurgica
Se la lussazione si ripete nel tempo si deve ricorrere all'intervento di stabilizzazione: ricucire cioe' i legamenti e riparare il labbro della glena. Oggi, sempre piu' spesso tale intervento e' eseguito in artroscopia che permette una piu' precisa riparazione delle zone lesionate, la ferita chirurgica e' minima cosi' come il dolore postoperatorio e il recupero in genere piu' accelerato.
Riabilitazione dopo intervento per lussazione
Vi vogliamo mobili e forti ! Il fine ultimo dell'intervento e della successiva riabilitazione e' quello di avere una spalla stabile, forte che non si lussi piu', ma anche che non perda la sua normale motilita'.
Come per la riabilitazione dopo intervento ai tendini della cuffia, anche nel caso della instabilita', la riabilitazione prevede tre fasi, di durate variabile a seconda dei casi e della risposta del paziente. Nella prima fase, dopo un periodo di immobilita', si vuole recuperare il movimento della spalla, cio' si ottiene con progressivi esercizi di mobilizzazione passiva e quindi attiva. Diamo molta importanza in questa fase anche a tutta la postura , che deve essere sempre corretta, e al mantenimento del tono degli altri gruppi muscolari.
Nelle seconda fase si iniziano esercizi di rinforzo, prima con contrazione eccentrica (o negativa) e quindi concentrica; si rinforzano anche muscoli lontani dalla spalla: toracici, addominali,lombari e degli arti inferiori, si utilizzano anche tecniche secondo il metodo Pilates specialmente in sportivi.Si inizia a recuperare, riallenandola, la propriocettivita', che e' la sensazione che normalmente abbiamo di dove il braccio si posiziona nello spazio.
Nelle terza fase si recupera il gesto: cioe' tutta la sequenza di movimenti che avvengono durante la vita quotidiana e sopratutto nell'attivita' sportiva. Si devono ri-condizionare catene muscolari che dagli arti inferiori procedono al braccio, si cerca sopratutto di recuperare quella capacita' di movimento torsionale che si e' visto, con recenti studi di biomeccanica e neurofisiologia, essere la base costante di ogni movimento.
I muscoli della cuffia devono sempre lavorare in sincronia, sono costantemente attivi, pensate quante volte durante il giorno alzate o ruotate il braccio, per non paralare della attivita' durante gli sport. Essendo cosi' attivi possono andare incontro a problemi. Quando alzate il braccio il piccolo spazio fra l'omero e l'acromion (che e' una parte della scapola) viene compresso , cio' puo' portare con il tempo, ad una sofferenza del tendine del sovraspinato che puo' venire schiacciato , si crea cioe' un conflitto. Tutto cio' porta ad una tendinite di tale muscolo e anche ad una borsite, cioe' alla infiammazione della borsa che sta sopra il tendine e che serve da membrana di lubrificazione . Sono la tendinite e sopratutto la borsite che provocano quel dolore acuto che viene detto da periartrite. Un termine quest'ultimo ormai antiquato e non preciso.
La terapia della sindrome da conflitto / tendinite
In genere si tratta di terapia non chirurgica. Utili gli antinfiammatori, il ghiaccio e un programma di riabilitazione che deve prevedere:
a. Ultrasuoni o altre forme di strumentazioni antalgiche ( TENS, Laser )
b. Esercizi per migliorare la mobilita' della spalla. Vanno eseguiti da prima con un Terapista che vi insegnera' come farli correttamente e quindi potrete proseguire da soli.
c. Esercizi per migliorare la forza di quei gruppi muscolari che si sono stancati e hanno perso la loro forza , questo ha comportato uno squilibrio fra i vari gruppi muscolari.
Tale programma puo' richiedere tempi lunghi dato che i gruppi muscolari sono tanti e si deve ricreare un ritmo muscolare preciso, si devono cioe' ri-allenare i vari gruppi e cio' richiede tempo.
Terapia Chirurgica.
In quei casi nei quali la terapia riabilitativa o con medicamenti non risolva il problema si dovra' arrivare all'intervento chirurgico che oggi si puo' eseguire con la "sonda" cioe' in artroscopia. Con la piccola sonda si asporta la borsa ormai cronicamente infiammata e si "pulisce" il tendine.
Dopo l'intervento e' indispensabile eseguire un programma riabilitativo mirato al recupero della forza dei vari muscoli.
B) Lesioni / rotture della Cuffia
I tendini della Cuffia , sopra tutto il Sovraspinato, si possono ledere sia per degenerazione con il passare dell'eta', sia per un trauma, una caduta o nei casi in cui la spalla si lussa. La lesione di questi tendini provoca dolore e spesso impossibilita' ad eseguire i normali movimenti del braccio, sopratutto alzarlo.
Terapia Chirurgica
Spesso si deve arrivare all'intervento di riparazione del tendine lesionato. L'intervento puo' essere eseguito sia con tecnica cosi' detta "aperta" cioe' mediante una incisione, sia con tecnica artroscopica, cioe' senza grandi incisioni, ma con piccoli fori attraverso cui passa la sonda e vengono eseguite le suture del tendine.
La riabilitazione siate ...pazienti ! Il recupero dopo intervento di riparazione dei tendini della cuffia non e' rapido.
Il nostro protocollo puo' essere diviso in tre fasi. La durata di ogni fase non si puo' stabilire ne' prevedere: dipende dal tipo di lesione, da quanto tempo era leso il tendine, dalla situazione dei muscoli, inoltre ogni paziente reagisce in modo differente.
Nella prima fase, dopo un certo periodo di immobilita', che avra' stabilito il Chirurgo , si inizia la mobilizzazione passiva: il Terapista eseguira' la mobilizzazione del braccio e vi insegnera' a muovere l'arto operato con l'aiuto di quello sano. Questa prima fase puo' durare varie settimane, dato che spesso e' presente dolore per cui si faranno anche applicazioni con strumenti per ridurre il dolore ( Ultrasuoni, Laser ecc.) La mobilizzazione dovra' interessare anche la scapola che e' essenziale per il recupero di tutta la funzione della spalla. Dato che non si deve recuperare solo la spalla ma tutta la funzione muscolare, sopratutto negli sportivi, oltre gli esercizi mirati alla spalla,viene eseguito un programma di allenamento anche di gruppi muscolari "lontani", come i muscoli della schiena, del bacino e delle gambe per recuperare tutta quella "catena" di movimento globale.
Nella seconda fase si procede al miglioramento della forza dei vari gruppi muscolari. Questo avviene gradualmente con i vari gruppi, sopratutto importanti sono quelli scapolari e quelli scapolo toracici. Dato che non si deve recuperare solo la spalla ma tutta la funzione muscolare, sopratutto negli sportivi,oltre agli esercizi mirati per la spalla, viene eseguito un programma di allenamento anche di gruppi muscolari "lontani", come i muscoli della schiena, del bacino, e delle gambe per recuperare tutta la "catena" di movimento globale.
Nelle terza fase si completa il recupero funzionale integrando il movimento con la forza e quindi ristabilendo la coordinazione del movimento, ri-allenando cioe' i vari gruppi muscolari (anche quelli delle gambe!) a riprodurre i diversi gesti quotidiani e dello sport. Questa fase e' la piu' importante e delicata e spesso richiede grande applicazione da parte del paziente, sopratutto gli sportivi, che devono allenare la "memoria" muscolare che si era perduta con il trauma.
C) Lussazione - Instabilita' della spalla
La lussazione della spalla significa che la testa dell'omero esce dalla zona dove e' contenuta, la glena della scapola cio' avviene in genere per un trauma o una caduta. Nel momento in cui la testa omerale fuoriesce si crea una lesione dei legamenti, di solito quelli anteriori che sono inseriti alla glena mediante una struttura simile ai menischi che e' detta labbro della glena. Quando la lussazione avviene in persone giovani, sotto i 30 anni, di solito essa si ripete nel tempo. Un piccolo numero di persone nasce con una certa lassita' dei legamenti e quindi si puo' lussare la spalla anche senza traumi violenti.
Terapia Chirurgica
Se la lussazione si ripete nel tempo si deve ricorrere all'intervento di stabilizzazione: ricucire cioe' i legamenti e riparare il labbro della glena. Oggi, sempre piu' spesso tale intervento e' eseguito in artroscopia che permette una piu' precisa riparazione delle zone lesionate, la ferita chirurgica e' minima cosi' come il dolore postoperatorio e il recupero in genere piu' accelerato.
Riabilitazione dopo intervento per lussazione
Vi vogliamo mobili e forti ! Il fine ultimo dell'intervento e della successiva riabilitazione e' quello di avere una spalla stabile, forte che non si lussi piu', ma anche che non perda la sua normale motilita'.
Come per la riabilitazione dopo intervento ai tendini della cuffia, anche nel caso della instabilita', la riabilitazione prevede tre fasi, di durate variabile a seconda dei casi e della risposta del paziente. Nella prima fase, dopo un periodo di immobilita', si vuole recuperare il movimento della spalla, cio' si ottiene con progressivi esercizi di mobilizzazione passiva e quindi attiva. Diamo molta importanza in questa fase anche a tutta la postura , che deve essere sempre corretta, e al mantenimento del tono degli altri gruppi muscolari.
Nelle seconda fase si iniziano esercizi di rinforzo, prima con contrazione eccentrica (o negativa) e quindi concentrica; si rinforzano anche muscoli lontani dalla spalla: toracici, addominali,lombari e degli arti inferiori, si utilizzano anche tecniche secondo il metodo Pilates specialmente in sportivi.Si inizia a recuperare, riallenandola, la propriocettivita', che e' la sensazione che normalmente abbiamo di dove il braccio si posiziona nello spazio.
Nelle terza fase si recupera il gesto: cioe' tutta la sequenza di movimenti che avvengono durante la vita quotidiana e sopratutto nell'attivita' sportiva. Si devono ri-condizionare catene muscolari che dagli arti inferiori procedono al braccio, si cerca sopratutto di recuperare quella capacita' di movimento torsionale che si e' visto, con recenti studi di biomeccanica e neurofisiologia, essere la base costante di ogni movimento.